Proseguono i lavori sull’organo Piccinelli (1980) del Santuario di S. Zita, Torino.
In
particolare nei restauri si fa molta attenzione alla scelta di materiali
compatibili con quelli esistenti e nel pieno rispetto delle scelte dell’Autore
del manufatto da restaurare. Si impiegano esclusivamente colle animali e gli
interventi effettuati sono sempre reversibili a garanzia del massimo rispetto
per l’opera antica. Nel restauro delle canne di metallo ad esempio è
prioritario conservare il più possibile il materiale originale anche quando
queste sono molto rovinate; solo nei casi in cui il degrado del materiale è
tale da non garantire una durata nel tempo e un funzionamento ottimale, si
procede alla sostituzione con lastre di metallo gettate e lavorate a mano
esattamente come le originali; in questo modo si opera per tutte le componenti
in restauro.
Nella ricostruzione dei registri si opera
anzitutto una ricerca e un rilievo scrupoloso delle misure in modo da costruire
le canne esattamente come erano costruite in origine per ottenere il massimo
dal punto di vista filologico. Stessa attenzione si pone nella ricostruzione
filologica di ogni parte necessaria dal chiodo forgiato a mano alle
catenacciature, tastiere e così via.
Nei nuovi organi si presta particolare
attenzione alla progettazione di ogni singola parte al fine di ottenere
strumenti ben strutturati e razionalmente costruiti che diano la massima
affidabilità nel tempo.
Tutte le componenti vengono prodotte all’interno
dell’azienda (come canne ad anima, ad ancia, canne di legno, tastiere…) o da
artigiani specializzati con cui si è avviata una stabile collaborazione nel
rispetto delle filosofie e dei valori della ditta in modo da garantire sempre
il massimo livello qualitativo possibile.